La techne: oltre la tecnica
La techne greca rappresentava una forma di conoscenza pratica e creativa, un sapere che permetteva di fare le cose nel miglior modo possibile. Questo concetto si estendeva oltre la mera abilità tecnica, includendo una comprensione profonda del processo e del fine ultimo dell'opera. In questo senso, la techne era strettamente legata all'idea di utilità e valore intrinseco, simile al soldato valoroso in battaglia che è "buono" perché serve al suo scopo nella maniera migliore.
La bellezza e l'utilità
In italiano, spesso utilizziamo il termine "bello" per descrivere qualcosa di ben fatto o gustoso, come un "bel piatto di spaghetti". Questo uso riflette una concezione della bellezza che va oltre l'estetica, abbracciando anche l'efficacia e la qualità. Daverio sottolinea come gli italiani, inconsapevolmente, siano tra i filosofi più attenti del mondo, capaci di riconoscere e apprezzare la bellezza nella sua forma più pratica e quotidiana.
Salvare la Bellezza
Una delle affermazioni più provocatorie di Daverio è che non è la bellezza a salvare il mondo, ma piuttosto il contrario: è nostro compito salvare la bellezza. Questo implica un impegno attivo nel preservare e valorizzare ciò che è bello e buono nel mondo. La bellezza, secondo Daverio, non è solo un concetto estetico, ma un valore che richiede cura e attenzione costante.
La riflessione di Philippe Daverio sulla techne greca e sulla bellezza ci invita a riconsiderare il nostro approccio all'arte e alla cultura. Non si tratta solo di ammirare ciò che è esteticamente piacevole, ma di riconoscere e valorizzare l'utilità e la qualità intrinseca delle cose. In un mondo in cui spesso la superficialità prevale, il messaggio di Daverio risuona come un richiamo a un impegno più profondo e consapevole verso la bellezza e il bene comune.