IFExperience: Roma come palcoscenico del lusso esperienziale

03.12.2025



Nel cuore di Roma, tra piazza Navona e ponte Sant'Angelo, sorge una dimora che non è soltanto casa, ma manifesto di un modo di vivere e raccontare la città. È qui che Filippo Cosmelli e Daniela Bianco, fondatori di IFExperience, hanno intrecciato le loro vite e la loro visione: trasformare lo spazio abitato in un'esperienza culturale, estetica e narrativa.
Ne parliamo qui, tra arte, memoria e quotidianità.


In un'epoca in cui il lusso rischia di ridursi a consumo, Cosmelli e Bianco restituiscono al termine la sua radice più autentica: la capacità di generare esperienze memorabili, intime e trasformative. IFExperience è la loro risposta al bisogno di bellezza e verità, un progetto che fa della città eterna un palcoscenico vivo, dove ogni incontro diventa narrazione e ogni spazio memoria condivisa. 

I protagonisti

  • Daniela Bianco, architetta con un background internazionale nel mondo della moda e del lifestyle, porta con sé una sensibilità raffinata per la forma e la materia.

  • Filippo Cosmelli, storico dell'arte e direttore creativo, ha radici profonde nel rione Ponte e un talento naturale nel trasformare la memoria dei luoghi in narrazione.

La loro complementarità è la chiave di IFExperience: un brand che non si limita a offrire esperienze di lusso, ma costruisce percorsi di bellezza e conoscenza, capaci di restituire dignità e profondità agli spazi e alle storie.

La casa come manifesto

La loro dimora, all'interno dell'antico palazzo Taverna, è un microcosmo di questa filosofia. Stanze cinquecentesche in enfilade, soffitti affrescati, porte in marmo e un giardino interno con banani e gelsomini convivono con arredi e opere selezionate con cura: dalle sedie vintage in acciaio e pelle di Luigi Caccia Dominioni a una litografia di Enzo Mari, fino a opere di Jannis Kounellis donate dal figlio dell'artista.

Ogni pezzo racconta una storia, ogni scelta è frutto di ricerca e riflessione. Nulla è stato scelto per il valore in sé, ma per la capacità di "vivere e far vivere lo spazio", come sottolinea Daniela Bianco.

Roma come scenografia continua

Per Filippo Cosmelli e Daniela Bianco, abitare in centro è una scelta precisa, quasi sentimentale. Roma diventa scenografia straordinaria, teatro continuo, luogo dove il frastuono della città si dissolve tra mura spesse e silenziose. IFExperience nasce da questa consapevolezza: che il lusso non è ostentazione, ma tempo, memoria e bellezza condivisa.

Un brand di lusso esperienziale

IFExperience si propone come punto di riferimento per chi cerca esperienze uniche tra arte e cultura. Non si tratta di turismo convenzionale, ma di percorsi personalizzati che svelano tesori nascosti, intrecciando storia e contemporaneità. È un invito a vivere Roma e l'Italia non come spettatori, ma come protagonisti di un racconto che si rinnova ogni giorno.




I tesori invisibili: un viaggio oltre le sale dei musei

Ci sono luoghi che non compaiono nelle guide turistiche, spazi silenziosi e nascosti che custodiscono la parte più segreta del nostro patrimonio culturale. I depositi dei musei italiani sono proprio questo: caveau di bellezza, archivi di memoria, stanze sospese dove migliaia di opere attendono di essere riscoperte. Quello che vediamo esposto nelle sale è soltanto la punta dell'iceberg; dietro le quinte si cela un universo di dipinti, incisioni, sculture, gioielli e documenti che raccontano epoche lontane e storie dimenticate.

A guidarci in questo Grand Tour inedito sono Filippo Cosmelli e Daniela Bianco, due figure che hanno fatto della narrazione dell'arte e della cultura la loro missione. Con passo leggero e sguardo curioso, ci aprono le porte di archivi segreti e palazzi nobiliari, ci accompagnano tra gli scavi di Oplontis e le sale di Palazzo Barberini, ci conducono fino a Venezia, dentro le stanze di Palazzo Mocenigo. Ogni tappa è un frammento di un mosaico più grande: quello di un'Italia parallela, invisibile agli occhi dei turisti ma viva e pulsante nella sua memoria.

Alcuni capolavori restano nascosti per ragioni di conservazione: l'Uomo vitruviano di Leonardo, custodito nelle Gallerie dell'Accademia, non può essere esposto continuamente per non comprometterne l'integrità. Altri, come la collezione di tarocchi della Pinacoteca di Brera o il certificato di nascita di Caravaggio, semplicemente non trovano spazio tra le migliaia di opere esposte. Eppure, ciascuno di questi oggetti meriterebbe di essere visto, perché porta con sé un frammento della nostra storia artistica e culturale.

Il viaggio proposto da Cosmelli e Bianco non è solo un itinerario fisico, ma un'esperienza di consapevolezza. Ci ricorda che il patrimonio italiano non si esaurisce nelle sale luminose dei musei, ma continua a vivere nei depositi, negli archivi, nelle soffitte e nei caveau sotterranei. È un invito a guardare oltre, a immaginare l'arte non come semplice esposizione, ma come memoria viva, pronta a riaffiorare.

In questo senso, il loro Grand Tour diventa un atto di restituzione: riportare alla luce ciò che è stato dimenticato, ridare voce a opere silenziose, restituire dignità a un patrimonio che appartiene a tutti. È un viaggio singolare, unico e indimenticabile, che ci fa comprendere come la vera ricchezza dell'Italia sia proprio nella sua capacità di custodire e rivelare bellezza, anche quando questa resta invisibile.





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