Nel cuore pulsante di Bologna, dove i portici raccontano secoli di storia e le botteghe emanano profumi di tradizione, esiste un luogo che sfida il tempo. L'Osteria del Sole, aperta nel lontano 1465, è molto più di un semplice locale: è un pezzo di storia vivente, una testimonianza dell'autenticità bolognese e dell'arte della convivialità.
Aveva ventiquattro anni. Viveva nell'est di Gaza City, sotto un cielo che da troppo tempo conosce soltanto il suono delle esplosioni e l'odore acre della polvere da sparo. Si chiamava Fatima Hassouna, ma chi la conosceva davvero la chiamava Fatem, con l'affetto che si riserva ai puri, a quelli che il dolore non riesce a corrompere.
scritto da Abel Gropius
IN EDITORIALE
L’esperimento di Little Albert: una lezione di manipolazione psicologica e controllo sociale
Nel 1920, due psicologi, John B. Watson e Rosalie Rayner, condussero un esperimento che cambiò per sempre il modo in cui comprendiamo la psicologia e la manipolazione del comportamento umano. L'esperimento, noto come "L'esperimento di Little Albert", non solo rivelò i meccanismi psicologici della paura e dell'apprendimento, ma svelò anche un...
La fotografia premiata al World Press Photo 2025 ci pone di fronte a una realtà angosciante: un bambino mutilato - Mahmoud Ajjour - testimone vivente delle atrocità di una guerra che segna le generazioni. L'emblema e la rappresentazione plastica di come le immagini, più che le parole, molto spesso definiscono la nostra comprensione del mondo. È...
Yawm al-Firak, Arabic for Day of Separation, is the first solo museum exhibition by the Palestinian-Dutch photographer Sakir Khader. Since 2024, he has been the first Palestinian photographer selected to join the renowned photography collective Magnum Photos. His images explore the fragile boundary between life and death.
from: 7 February until 14 May 2025
location: Foam
Press-release
Taormina si appresta a celebrare il 70° anniversario del suo storico Film Fest, un evento che ha segnato la storia del cinema con la sua atmosfera unica, tra le antiche mura del Teatro Antico. Quest'anno, dal 12 al 19 luglio, il festival si rinnova sotto la guida esperta di Marco Müller, nominato Direttore Artistico per questa edizione celebrativa....
La Thomas Dane Gallery di Napoli ospita una mostra che celebra l'opera di Marisa Merz, figura elusiva e misteriosa dell'Arte Povera. L'esposizione si rivela un dialogo intimo e fantasmagorico con la storia dell'arte, dove le opere di Merz brillano di una luce propria, in bilico tra il personale e l'universale.
Nel cuore pulsante di Roma, la galleria Divario si erge come un faro di creatività, ospitando la mostra "Natural Disaster" di Francesca Cornacchini. La nostra redazione ha avuto il privilegio di immergersi in questa personale che si svolge dal 15 febbraio al 12 aprile 2024, un viaggio attraverso le visioni di un'artista che sfida i confini...
Milano si veste di stile e cultura con la prima grande retrospettiva dedicata a Daniele Tamagni, il fotografo milanese noto per aver catturato l'essenza della moda di strada con uno sguardo profondamente umano e sociale. La mostra "Style is Life", curata da Aïda Muluneh e Chiara Bardelli Nonino e promossa dalla Daniele Tamagni Foundation...
La Galleria Eugenia Delfini è lieta di presentare "Collateral Histories", una mostra doppia degli artisti Giulia Parlato (1993, Palermo) e Giovanna Petrocchi (1988, Roma).
Anastasiya Parvanova: Sidereal Messenger
La mostra personale di Anastasiya Parvanova, intitolata "Sidereal Messenger", si presenta come un sogno dell'uomo sulla vita e sulla natura. In questa esposizione, concetti e visioni di astrofisica e astrobiologia si proiettano nella pittura. Il titolo fa riferimento al celebre trattato "Sidereus Nuncius", in cui Galileo Galilei descrisse per la...
Nel cuore pulsante di Bologna, dove i portici raccontano secoli di storia e le botteghe emanano profumi di tradizione, esiste un luogo che sfida il tempo. L'Osteria del Sole, aperta nel lontano 1465, è molto più di un semplice locale: è un pezzo di storia vivente, una testimonianza dell'autenticità bolognese e dell'arte della convivialità.
Aveva ventiquattro anni. Viveva nell'est di Gaza City, sotto un cielo che da troppo tempo conosce soltanto il suono delle esplosioni e l'odore acre della polvere da sparo. Si chiamava Fatima Hassouna, ma chi la conosceva davvero la chiamava Fatem, con l'affetto che si riserva ai puri, a quelli che il dolore non riesce a corrompere.
scritto da Abel Gropius
IN EDITORIALE