Educata in storia dell'arte all'Università di Bordeaux e in fotografia alla New England School of Photography di Boston, USA, Olivia Gay ha iniziato la sua carriera come fotografa di stampa. Il suo percorso accademico si è poi arricchito con un diploma presso l'École nationale supérieure de la photographie d'Arles nel 2016 e attualmente sta conducendo un dottorato di ricerca e creazione nell'ambito del programma RADIAN.
Il lavoro di Olivia Gay si distingue per il dialogo instaurato con i soggetti fotografati, coinvolgendoli attivamente nelle sue immagini. Non ci sono immagini rubate, ma solo un'attenzione benevola per raccogliere momenti di vita, relazioni, spazi e interrogare profondamente la quotidianità. L'importanza data alla composizione e alla luce rende le sue fotografie di alta qualità estetica, in dialogo con le tradizioni pittoriche. Il suo lavoro è sia documentario che artistico.
La sua ricerca si focalizza sull'immagine delle donne al lavoro da una prospettiva fotografica comprensiva, nel senso di una sociologia comprensiva, Weber. Ha esposto in Francia e all'estero e ha ricevuto il GD4 Art Award dalla Fondazione MAST nel 2010 e il Joy Hendricks HSBC Special Award nel 2018.
Le fotografie di Olivia Gay sono narrazioni straordinarie che si sviluppano sul tempo sospeso di uno scatto. I suoi soggetti ideali sono fabbriche, bar, atelier di pittori e scultori, una scuola di danza del ventre al Cairo, i merlettifici, i supermercati, gli spazi domestici e, per l'ultimo reportage ancora in corso, i campi e le fattorie della Normandia. In questi mondi appartati e spesso invisibili, conosciuti grazie alla frequentazione quotidiana delle loro protagoniste, l'obiettivo attento e rispettoso di Gay cerca e rintraccia l'umanità più autentica.
Olivia Gay è una fotografa che con la sua macchina fotografica non si limita a documentare, ma esplora e racconta storie di vita, di lavoro e di relazioni umane, offrendoci uno sguardo profondo e sensibile sulla realtà sociale contemporanea.