Piero Manzoni. L’invincibile Jean e le origini di un linguaggio radicale

28.11.2025


PRESS RELEASE | PERSEFONE GALIMBERTI


Basel, novembre 2025 – La galleria Hauser & Wirth accoglie una mostra che segna un momento cruciale nella rilettura dell'opera di Piero Manzoni: L'invincibile Jean and Early Works 1956–1957, curata da Rosalia Pasqualino di Marineo in collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni di Milano. Per la prima volta, le opere giovanili dell'artista lombardo vengono riunite in un corpus che illumina le radici di una pratica destinata a rivoluzionare l'arte del Novecento. 


Piero Manzoni

L'invincibile Jean and Early Works 1956 – 1957

27 novembre 2025 – 14 febbraio 2026 | Basel, Hauser & Wirth


La forza di un inizio

Piero Manzoni, nato a Soncino nel 1933, debutta nel 1956 con lavori che già rivelano un'irriverenza radicale verso i codici pittorici tradizionali. Domani chi sa, presentato alla Mostra d'Arte Contemporanea al Castello Sforzesco, è un esempio emblematico: un dipinto ottenuto stampando chiavi intinte nel colore su un fondo gestuale. Un gesto semplice e sovversivo che annuncia la sua volontà di liberare la pittura da ogni convenzione accademica.

Un linguaggio senza maestri

Privo di formazione accademica, Piero Manzoni si muove con libertà assoluta nel fermento milanese degli anni '50, assorbendo e deformando le influenze di Baj, Crippa, Dangelo, Dova, Sordini e Verga. La sua pittura si nutre di Art Informel, Surrealismo e Dada, ma li trasforma in un linguaggio personale, ironico e visionario. È in questo terreno che germoglieranno gli Achromes, le celebri tele bianche che dissolvono il colore e aprono la strada a una nuova concezione dell'opera come spazio concettuale.

Una mostra rivelatrice

La rassegna di Basilea non è solo un omaggio: è un'indagine sulle fondamenta di un percorso che porterà Manzoni a firmare corpi umani come "sculture viventi", a imbottigliare il respiro (Fiato d'artista) e a trasformare l'atto creativo in esperienza totale. Le opere esposte mostrano come già nei primi anni fosse presente la tensione verso un'arte che non si limita a rappresentare, ma che si consuma, si respira, si vive.

Un progetto editoriale pionieristico

Ad accompagnare l'esposizione, la pubblicazione curata da Rosalia Pasqualino di Marineo e realizzata con Fondazione Piero Manzoni, Hauser & Wirth e Silvana Editoriale: il primo volume interamente dedicato alla fase iniziale dell'artista. Con un saggio di Choghakate Kazarian, il libro restituisce la complessità di un periodo troppo spesso oscurato dalle opere più celebri, ma essenziale per comprendere la radicalità del suo percorso.

L'eredità di un artista invincibile

La carriera di Manzoni si interrompe bruscamente nel 1963, a soli 29 anni. Eppure, in meno di un decennio, egli ha inciso una ferita luminosa nella storia dell'arte, anticipando l'Arte Povera e aprendo la strada al concettuale, alla body art e alla performance. L'invincibile Jean non è solo il titolo di un'opera: è la dichiarazione di una resistenza, di un'energia che continua a vibrare e a interrogare il nostro presente.


In definitiva, L'invincibile Jean and Early Works 1956–1957 non è soltanto una mostra retrospettiva: è la rivelazione di un laboratorio originario, dove Manzoni forgia i segni di una nuova grammatica visiva. Dalla retorica junghiana dei manifesti alla materia bruta del catrame, dalle figure extraterrestri alle superfici bianche degli Achromes, emerge un artista che concepisce l'opera come tensione verso l'essenziale, come immagine primordiale dell'inconscio. La radicalità di questa ricerca, che dissolve rappresentazione ed espressione per reinventare il linguaggio stesso della pittura, continua a interrogarci oggi con la stessa forza dirompente. Basel diventa così il luogo in cui il giovane Manzoni si mostra "invincibile": non per la durata della sua vita, ma per la persistenza della sua visione, capace di trasformare l'arte in un campo aperto, ancora da esplorare. 





Piero Manzoni. L'invincibile Jean e le opere giovanili 1956 – 1957

In concomitanza con questa mostra, la Fondazione Piero Manzoni, in collaborazione con Silvana Editoriale e Hauser & Wirth, pubblicherà una monografia dedicata a questa fase iniziale e formativa della pratica di Manzoni. Piero Manzoni. L'invincibile Jean e le opere giovanili 1956 – 1957 è curata da Rosalia Pasqualino di Marineo e include un saggio della studiosa e curatrice Choghakate Kazarian


Il celebre artista italiano Piero Manzoni emerse come una voce potente dell'avanguardia negli anni Cinquanta, debuttando come artista alla 4a Fiera mercato: Mostra d'arte contemporanea nel 1956. Pittore autodidatta, il suo lavoro presentava frequentemente silhouette antropomorfe e impronte di oggetti. Nel 1957 iniziò a realizzare i suoi "quadri bianchi" — successivamente denominati Achromes — dapprima con gesso grezzo e poi con caolino, oltre che con tele piegate o superfici suddivise in quadrati. Nel 1959 l'artista avviò una serie che sperimentava l'esposizione di palloncini bianchi gonfiati. I risultati — Corpi d'aria e Fiato d'artista, in cui i palloncini erano collocati su un treppiede o su un piedistallo di legno — ampliarono la sperimentazione creativa già prefigurata negli Achromes, mentre Manzoni si avventurava in opere che utilizzavano un linguaggio visivo del tutto nuovo, ridefinendo l'interpretazione artistica.


Piero Manzoni

L'invincibile Jean and Early Works 1956 – 1957

27 novembre 2025 – 14 febbraio 2026 | Basel, Hauser & Wirth



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