C'è un punto in cui la pittura smette di essere rappresentazione e diventa organismo. Louise Bonnet lo ha trovato, e da lì non si è più voltata indietro. Illustratrice e graphic designer agli esordi, nel 2008 decide di abbandonare la superficie liscia del segno per immergersi nelle possibilità della materia pittorica. Prima con l'acrilico su carta,...
Miroslav Dimitrov: l’artista che trasforma la tradizione in innovazione
Il progetto Kukeri
La danza delle persone mascherate è un'unità mistica di ritmo, suono e colore. Si muovono con passi ritmici speciali. Riempiono l'aria con i suoni delle loro campane e con sussurrate benedizioni di prosperità. I costumi coprono la maggior parte del corpo e includono maschere di legno decorate di animali (a volte con due volti) e grandi campane attaccate alla cintura. La tradizione è diffusa in tutta l'Europa meridionale e centrale - in Romania, Moldavia, Serbia, Grecia, Macedonia del Nord, Slovenia, Croazia, Bulgaria.
kukeri from Miroslav Dimitrov on Vimeo.
Nella sua serie Kukeri, l'artista Miroslav Dimitrov ricostruisce i costumi e le maschere elaborate indossate da uomini e donne durante un rituale tradizionale celebrato nei paesi dell'Europa centrale e meridionale, in particolare Romania, Bulgaria o Slovenia. Questi personaggi mascherati danzano e fanno rumore per allontanare gli spiriti maligni, una consuetudine che si ritiene porti buon raccolto, salute e felicità ai villaggi. Creando brevi animazioni e studi di personaggi Kukeri, Dimitrov dimostra il suo immenso talento per le animazioni e le illustrazioni 3D. Per scoprire di più su questo artista eccezionale, si può visitare il suo progetto completo su Behance o esplorare il suo sito web e Instagram. Miroslav Dimitrov non è solo un designer; è un narratore visivo che continua a ispirare e a spingere i limiti dell'espressione artistica.
Originario della Bulgaria, Miroslav Dimitrov ha coltivato fin dall'infanzia una passione ardente per il design automobilistico, che lo ha portato a studiare presso la Coventry University nel Regno Unito, dove si è laureato nel 2005 con una laurea in Automotive Design.
La carriera di Miroslav Dimitrov è un viaggio attraverso la bellezza e la precisione, caratterizzato da collaborazioni con marchi automobilistici di fama mondiale come Ferrari, Bentley, Lotus Cars, Aston Martin, Jaguar e VW Group. Nel 2017, ha fondato il suo studio di design, Miroslav Dimitrov Design, e ha iniziato a operare da Londra come consulente di design.
Il suo portfolio è un caleidoscopio di progetti che spaziano dalle supercar ad alte prestazioni ai concetti di showcar, dai go-kart ai restomod, fino a prodotti all'avanguardia e tecnologie satellitari sofisticate. La dedizione di Dimitrov al suo mestiere si manifesta nella realizzazione meticolosa delle visioni dei suoi clienti, infondendo in ogni progetto creatività, precisione e una profonda comprensione dell'estetica del design.
Ma è nella sua serie "Kukeri" che Miroslav Dimitrov esprime pienamente il suo talento poliedrico. Ispirandosi a un rituale tradizionale celebrato in Europa centrale e meridionale, l'artista ricrea con maestria i costumi e le maschere elaborate di questa antica festa. Attraverso brevi animazioni e studi di personaggi, Dimitrov non solo rende omaggio a questa tradizione, ma la trasforma in un'esperienza visiva moderna e coinvolgente, dimostrando il suo immenso talento per le animazioni e le illustrazioni 3D.
Il lavoro di Miroslav Dimitrov è un invito a esplorare la fusione tra il passato e il futuro, tra il folklore e la tecnologia. Ogni sua creazione è un dialogo tra forme, colori e movimenti, che insieme tessono una narrazione visiva capace di evocare emozioni e stimolare l'immaginazione.
Ci sono artisti che non si limitano a dipingere immagini, ma costruiscono enigmi. Anna Weyant, nata nel 1995 a Calgary, Alberta, Canada e approdata a New York come in un romanzo di formazione contemporaneo, ed è oggi divenuta una delle figure più discusse e osservate del panorama internazionale. La sua ascesa fulminea, scandita da record...
L'arte contemporanea vive in un paradosso. Da un lato proclama libertà, sperimentazione, rottura dei canoni; dall'altro si muove dentro un sistema rigidamente codificato, dove il valore di un'opera non nasce dalla sua forza intrinseca, ma dal percorso che compie attraverso esposizioni, critiche, collezioni e retrospettive. È un sistema che premia...


