Il coraggio di invecchiare
scritto da Abel Gropius
SU AWARENESS
Masanobu Fukuoka, agronomo giapponese e filosofo, ha introdotto nel suo libro "La rivoluzione del filo di paglia" un approccio radicale all'agricoltura, noto come agricoltura naturale. Questo metodo non solo rivoluziona il modo di coltivare il cibo, ma porta anche un cambiamento profondo nei nostri valori e nella società.
1. Non lavorare la terra: abbandonare l'uso dell'aratro per mantenere la struttura naturale del suolo.
2. Non utilizzare fertilizzanti chimici: favorire la fertilità del suolo attraverso processi naturali.
3. Non eliminare le erbacce tramite erbicidi: controllare le erbacce con metodi naturali come la pacciamatura.
4. Non dipendere da pesticidi: promuovere la biodiversità per prevenire l'infestazione di parassiti.Interconnessione e responsabilitàIl libro di Fukuoka spiega come tutto sia interconnesso: ogni azione ha una causa e un effetto, e dobbiamo essere responsabili di ciò che conosciamo.
Questo implica un'attenzione particolare ai rapporti tra le diverse componenti dell'ecosistema agricolo e una consapevolezza dei nostri impatti sull'ambiente.
"La rivoluzione del filo di paglia" non è solo un manuale di tecniche agricole, ma un invito alla riflessione su come viviamo e interagiamo con il mondo naturale. Fukuoka ci incoraggia a considerare il nostro ruolo nell'ecosistema e a fare scelte che promuovano l'armonia e la sostenibilità.Il messaggio di Fukuoka è chiaro: cambiando il modo in cui coltiviamo il nostro cibo, possiamo cambiare il mondo. La sua filosofia dell'agricoltura naturale ci invita a vivere in modo più consapevole e responsabile, valorizzando l'interconnessione di tutte le cose. "La rivoluzione del filo di paglia" è un'opera che ispira un cambiamento profondo, partendo dalla terra che coltiviamo fino ai valori che abbracciamo nella nostra vita quotidiana.
«Come può essere politico un filo di paglia? È una domanda che sembrerà ridicola a un sacco di gente. Uomini, donne, vecchi, milioni di individui avidi o disgustati, eccitati o arrabbiati, ma tutti colpiti e legati al carro della storia, del capitale, delle grandi masse, dell'oppressione… Borghesi, proletari, maschilisti, femministi, liberisti, socialisti, tutti in lotta per il potere. Il potere di un filo di paglia? no! e chi lo conosce? chi lo vede nemmeno un filo di paglia? Il potere è dei giornali, dei tribunali, dei laboratori scientifici, delle fabbriche, dei palazzi presidenziali e della tecnologia intellettuale, delle piazze… delle maggioranze! Ma la libertà non abita questi luoghi, cresce e cammina sulle ali delle rondini che godono di volare, nel respiro di un ciuffo d'erba che comunica al mondo la sua pace, la sua trasparente umiltà. La libertà si nasconde dentro le correnti delle leggi di natura, i comandi che il Creatore ha scritto nelle cose, quando ci ha fatti liberi persino di sfruttarle. Ecco perché sono leggi discrete e per sentirle bisogna fare silenzio e mettere l'orecchio vicino, vicino: parlano con un lieve mormorio. Un mormorio che diventa rombo o boato in poche occasioni, ma per un diluvio universale quanti secoli di date di battaglie?
La politica del filo di paglia è fuori della storia, è contro la storia, è prima e dopo la storia. La rivoluzione del filo di paglia è possibile a ciascuno di noi, per scelta.[…]»
Il filo di paglia rappresenta la libertà che non risiede nei luoghi del potere convenzionale. La libertà, secondo questa visione, cresce e si manifesta nelle piccole cose, nelle leggi della natura, nei gesti umili e discreti. È una libertà che si nasconde nelle correnti naturali, nei comandi che il Creatore ha scritto nelle cose, e che richiede silenzio e attenzione per essere percepita.
La "rivoluzione del filo di paglia" è una rivoluzione silenziosa, che si oppone alla storia e alle sue battaglie. È una rivoluzione che ciascuno di noi può scegliere di abbracciare, vivendo in armonia con la natura e rispettando le sue leggi. Questa rivoluzione non cerca il potere nelle piazze o nei palazzi, ma nella pace e nell'umiltà di un ciuffo d'erba, nella libertà di una rondine che vola.
Masanobu Fukuoka, nato nel 1913 e scomparso nel 2008, è stato un innovatore straordinario nel campo dell'agricoltura. Con una formazione da microbiologo e una carriera iniziale come scienziato del suolo, Fukuoka dedicò la sua vita a sviluppare un metodo di coltivazione che rispettasse i processi naturali e minimizzasse l'intervento umano.
All'età di 25 anni, iniziò a mettere in discussione i preconcetti della scienza agricola convenzionale. Decise quindi di abbandonare il suo posto da ricercatore e tornare alla fattoria di famiglia sull'isola di Shikoku. Qui, iniziò a coltivare mandarini e a sviluppare quello che sarebbe diventato il suo famoso metodo di "agricoltura del non fare". Questo metodo rivoluzionario si basa su quattro principi fondamentali: non lavorare la terra, non utilizzare fertilizzanti chimici, non eliminare le erbacce tramite erbicidi e non dipendere dai pesticidi. Fukuoka riuscì a ottenere alte rese grazie a un attento tempismo nelle semine e a una combinazione accurata di piante.
Negli ultimi anni della sua vita, Fukuoka si dedicò a combattere la desertificazione in varie parti del mondo. Sebbene abbia ottenuto notevoli successi tecnici, ha trovato poca approvazione da parte delle autorità globali. Il suo metodo ha dimostrato di essere efficace non solo in Giappone, ma anche in altre parti del mondo, grazie agli adattamenti di agricoltori come Marc Bonfils ed Emilia Hazelip in Francia e Panos Manikis in Grecia.
Fukuoka viaggiò molto, visitando gli Stati Uniti, l'Europa, la Somalia, l'Etiopia, la Tanzania, il Vietnam, la Thailandia, l'India e molti altri paesi. Il suo lavoro è stato riconosciuto a livello internazionale con premi come il "Magsaysay Prize" nelle Filippine, il "Deshikottan Award" in India e l'"Earth Council Award".
Fukuoka ci ha insegnato che cambiare il modo in cui coltiviamo il nostro cibo può avere un impatto profondo sulla nostra salute, sulla società e sui nostri valori. La sua filosofia dell'agricoltura naturale ci invita a rispettare la natura e a vivere in armonia con essa, piuttosto che cercare di dominarla.
Fukuoka ci ha mostrato che un approccio rispettoso della natura non solo è possibile, ma può anche essere produttivo. La sua eredità continua a ispirare agricoltori e ambientalisti in tutto il mondo, promuovendo un modo di vivere che rispetta la terra e i suoi ritmi naturali.
scritto da Abel Gropius
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C'è un limite netto tra conflitto costruttivo e confronto sterile. Capire quando evitare un dibattito non è rinunciare alle proprie idee ma proteggere la propria energia mentale e la propria serenità interiore. Parlare con chi non è aperto al dialogo non arricchisce né te, né l'altro: è tempo perso, stress inutile, fonte di amarezza.