Nel cuore del Sud-Est degli Stati Uniti, prima che le mappe venissero ridisegnate dai coloni europei, viveva una società che sfidava radicalmente le logiche patriarcali dell'Occidente.
Era la Nazione Cherokee. E al centro di quel mondo non c'erano imperatori, né padri-padrone. C'erano le donne. In quella cultura matrilineare, il potere non era un...
Soul
C'è un'idea che attraversa il pensiero occidentale come una linea sottile, quasi invisibile: che il lutto sia un processo finito, un lavoro da compiere, una ferita da chiudere. Freud lo chiamava "Trauerarbeit", lavoro del lutto: un'elaborazione psichica che ci permette di sciogliere l'investimento affettivo verso ciò che abbiamo perduto,...
In un tempo che privilegia la diplomazia sterile e la cortesia anestetica, il confronto autentico appare come un atto radicale. Non è solo dialogo: è collisione, è rischio, è esposizione. È il momento in cui la parola smette di essere ornamento e torna ad essere lama, o balsamo. A volte entrambe. Il confronto vero non è necessariamente gentile. Può...
Dove la vita fa male, nasce la speranza
Ci sono momenti in cui la vita si piega. Non si spezza, ma si piega — come un ramo sotto il peso della neve. In quei momenti, il dolore non è solo una sensazione: è un paesaggio. Un luogo in cui ci si ritrova soli, disorientati, incapaci di capire dove finisce la notte e dove comincia il giorno. Eppure, proprio lì — ...
In un'epoca in cui la frenesia tecnologica e la cultura del risultato sembrano dettare ogni passo, l'antica saggezza rischia di apparire come un'eco distante, un lusso intellettuale per pochi eletti o un passatempo per nostalgici. Il tempo, scandito da scadenze e misurato in termini di efficienza, sembra lasciare poco spazio alla riflessione...
In un tempo che divora il silenzio e disintegra l'attesa, dove la parola si consuma in fretta e il pensiero si annienta nel rumore, là, in quella soglia misteriosa, si cela il segreto più antico: lo spirito che desidera parlare in simboli. Non come mero ornamento o semplice espediente retorico, ma come l'anima che si spoglia delle parole per...
Nel cuore di questa frase si cela un invito che trascende la mera metafora. Morire ogni giorno significa abbandonare ciò che siamo – le nostre certezze, le nostre piccole tirannie interiori, i pregiudizi con cui ci siamo costruiti. È un processo doloroso, spesso invisibile, ma essenziale per sconfiggere la stagnazione di un io impenetrabile e...
Nel 2013, in una foresta protetta della Repubblica del Congo, accadde qualcosa che sfuggiva a ogni protocollo scientifico. Una scimpanzé, salvata da anni di detenzione illegale, malata e denutrita, venne liberata dopo un lungo periodo di cure. Il suo nome era Wounda, che in lingua bantu significa "vicina alla morte". Ma quel giorno, prima di...
Quando la memoria diventa diplomazia, smette di essere ferita e diventa strumento. L'Olocausto, che dovrebbe essere un monito eterno contro ogni forma di razzismo e sterminio, viene talvolta piegato a giustificare politiche di esclusione, di segregazione, persino di guerra. In questo rovesciamento, il ricordo non è più un argine etico, ma un...
C'è un dolore che non si lascia raccontare facilmente. Non perché manchino le parole, ma perché ogni parola rischia di tradirlo. Il dolore provocato — quello che arriva da fuori, che ci attraversa senza chiedere permesso — non è solo una ferita. È una trasformazione. E raccontarlo significa esporsi, non solo descrivere.










