
Le forme dell’umanità: Keisuke Matsuoka al Mattatoio di Roma
Dal 12 novembre 2025 all'11 gennaio 2026, il Mattatoio di Roma apre le sue porte a un viaggio artistico e spirituale senza precedenti: Le forme dell'umanità, la grande mostra dello scultore giapponese Keisuke Matsuoka, curata da Tomoko Asada e promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e Azienda Speciale Palaexpo, in collaborazione con Latitudo.
Un artista alla ricerca dell'essere universale
Matsuoka, nato a Miyagi nel 1980 e formatosi alla Tohoku University of Art and Design, porta a Roma una riflessione intensa e polisemica sull'immagine dell'"essere umano universale". La sua ricerca, nutrita da radici orientali e da un approccio antropologico e spirituale, si traduce in opere che interrogano le fragilità, le metamorfosi e le rinascite dell'identità.
Un percorso tra frammenti e rinascite
Il percorso espositivo si apre con due potenti sculture in ebano:
Rifugiato gravità, volto scomposto in frammenti che esplodono sulle pareti.
Per la distruzione che un giorno verrà, volto sezionato in due metà, simbolo di precarietà e trasformazione.
Al centro del padiglione domina A tree man, un'imponente figura magnetica: un'anima di legno avvolta da rete metallica e ricoperta da polvere di ferro e titanio, trattenuta da migliaia di micro-magneti. Un'opera che sembra respirare, sospesa tra materia e spirito.
Nell'ultima sala, le sculture in vetrofusione bicroma restituiscono volti e teste in transizione tra solido e liquido, mentre bozzetti, diari e matrici aprono al pubblico lo studio segreto dell'artista, rivelando il processo creativo nella sua nudità.
Materia come linguaggio ancestrale
Vetri, cere, terre bianche e nere, polveri metalliche: Keisuke Matsuoka plasma materiali che si dissolvono e riemergono, in un ciclo eterno di distruzione e ricostruzione. La sua arte diventa metafora della vita stessa, dove ogni equilibrio è fragile e ogni identità è destinata a trasformarsi.
La serie Refugees: fragilità universali
Nata durante la residenza italiana dell'artista, la serie Refugees riflette sul simbolo del rifugiato come archetipo dell'umanità. Figure antropomorfe instabili, imperfette, incarnano le fragilità che ciascuno di noi può incontrare nel proprio viaggio terreno e interiore. "Chiunque ha il potenziale per diventare rifugiato", afferma Matsuoka, ricordando come la vita possa spezzarsi improvvisamente, lasciando solo il desiderio di protezione e fuga.
Una domanda che scuote il cuore
Le opere di Keisuke Matsuoka non si limitano a essere osservate: ci guardano, ci interrogano, ci chiedono con forza disarmante: "Che cos'è l'essere umano?". Una domanda che vibra nelle sale del Mattatoio e accompagna il visitatore lungo un percorso di introspezione e meraviglia.
Dove: Mattatoio di Roma, Padiglione 9A, Piazza Orazio Giustiniani 4
Date: 12 novembre 2025 – 11 gennaio 2026
Orari: martedì – domenica, 11:00 – 20:00 (ultimo ingresso un'ora prima). Lunedì chiuso.
Ingresso: gratuito
Website: https://www.mattatoioroma.it
Le opere di Keisuke Matsuoka non si limitano a essere osservate: ci guardano, ci interrogano, ci chiedono con forza disarmante che cos'è l'essere umano. Frammenti che esplodono, volti che si dissolvono, identità che si ricompongono. La sua scultura diventa metafora della vita stessa, dove ogni equilibrio è fragile e ogni rinascita possibile. Visitare la mostra Le forme dell'umanità al Mattatoio di Roma significa attraversare un percorso di introspezione e meraviglia, lasciandosi toccare da una domanda che vibra dentro di noi e non smette di risuonare.
Dal 12 novembre 2025 all'11 gennaio 2026, il Mattatoio di Roma apre le sue porte a un viaggio artistico e spirituale senza precedenti: Le forme dell'umanità, la grande mostra dello scultore giapponese Keisuke Matsuoka, curata da Tomoko Asada e promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e Azienda Speciale Palaexpo, in collaborazione con ...
“Se incontri il Buddha per la strada uccidilo” di Sheldon B. Kopp: un titolo che è già monito
Il titolo del libro di Sheldon B. Kopp, Se incontri il Buddha per la strada uccidilo, è una provocazione che scuote e destabilizza. Non è un invito alla violenza, ma un paradosso zen che ci obbliga a guardare oltre le illusioni: nessuna figura esterna, nessun maestro, nessun terapeuta può incarnare la verità ultima. La saggezza non si...
Non si nasce mostri. Si diventa tali. Mary Shelley lo aveva intuito con la lucidità di chi, a diciannove anni, percepisce già la frattura dell'esistenza: la scienza che promette salvezza e invece genera solitudine, il sapere che illumina ma al tempo stesso brucia. Frankenstein è il romanzo di un Prometeo moderno, ma anche il diario segreto di ogni...




