La costruzione sociale del percepire
La percezione non è un dato puramente biologico o individuale: è modellata culturalmente. Come riassume l'enciclopedia The Senses "i sensi non sono semplicemente di natura biologica, ma sono anche plasmati dalla cultura". Ad esempio:
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Il numero e la gerarchia dei sensi sono stati storicamente attribuiti in modo diverso nelle culture occidentali.
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La vista è spesso considerata il "senso più elevato", associata alla ragione, mentre altri sensi possono essere disprezzati o idealizzati.
Ciò che percepiamo è già filtrato da un sistema di valori che attribuisce importanza a certi stimoli escludendone altri.
Il ruolo dell' "habitus": percepire come pratica incorporata
Secondo Pierre Bourdieu, il concetto di habitus parla di disposizioni interiorizzate — mentale, sensoriali, corporee — che guidano il nostro modo di sentire, pensare e agire, spesso al di là della coscienza.
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L'habitus nasce da condizioni sociali (classe, educazione, cultura) e funge da filtro immersivo nella percezione quotidiana, dando senso al mondo senza che ce ne rendiamo conto.
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È attraverso l'habitus che percepire e ragionare diventano pratiche socialmente informate.
Cognizione sociale: strutture mentali condivise
Berger e Luckmann, nella loro teoria della costruzione sociale della realtà, affermano che la nostra conoscenza è radicata in un "stock of knowledge" condiviso, un continuum di significati, simboli e credenze che emergono nel contesto sociale.
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I frame interpretativi (Goffman) ci permettono di definire situazioni sociali attraverso mappe culturali precostruite.
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Il risultato è che la percezione non è mai "neutra": è mediata da una cornice condivisa che assegna senso, valore, e straniamento o vicinanza.
Schema culturali e differenze cognitive
La psicologia culturale mostra come la cultura impatti percezione e cognizione:
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Ad esempio, la suscettibilità all'illusione di Müller-Lyer varia tra culture, riflettendo ambienti percettivi diversi.
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Altre ricerche mettono in luce l'importanza di schemi mentali, ovvero modelli culturali che guidano l'interpretazione dello stimolo.
Sensi e cognizione come costruzioni sociali: una prospettiva sociologica
La sociologia dei sensi ribalta l'idea del percepire come passivo e individuale, mostrando che è invece un fenomeno altamente performativo e sociale:
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Le pratiche sensoriali (es. gustare) sono condivise, comunicative, culturalmente performative, non semplici risposte fisiologiche.
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Ogni esperienza sensoriale è dunque una negoziazione continua con il contesto culturale, terroir e narrativa dominante.
Cognizione incorporata e interazionale
La cognizione incarnata sostiene che il pensiero è radicato nel corpo e nelle sue relazioni sociali:
Il doppio inganno: sensi e ragione tra clima culturale e interpretazione
Tutto questo complesso intreccio mostra come:
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I sensi possono essere ingannati da filtri culturali radicati (habitus, gerarchie sensoriali).
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La ragione, pur cercando chiarezza, è orientata da schemi interpretativi contestuali e sociali.
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Pertanto, sensi e ragione non si isolano: si deformano reciprocamente in una danza culturale che plasma le nostre rappresentazioni.