La danza delle persone mascherate è un'unità mistica di ritmo, suono e colore. Si muovono con passi ritmici speciali. Riempiono l'aria con i suoni delle loro campane e con sussurrate benedizioni di prosperità. I costumi coprono la maggior parte del corpo e includono maschere di legno decorate di animali (a volte con due volti) e grandi campane...
Arabia Saudita: la generazione che ha acceso il deserto
In un Paese dove il sole brucia le dune e la tradizione ha scolpito secoli di silenzio, qualcosa si muove. L'Arabia Saudita non è più solo il regno del petrolio e del wahhabismo: è diventata il laboratorio di una rivoluzione silenziosa, guidata da una generazione giovane, connessa e impaziente. Il 72% della popolazione ha meno di trent'anni. Sono nati con gli smartphone in mano, parlano il linguaggio dei social, si confrontano con il mondo in tempo reale. I loro genitori non avevano neanche una piazza dove incontrarsi; loro invece costruiscono comunità digitali, immaginano città nel deserto, e sfidano con ironia e creatività le regole imposte dal clero islamico. Questa non è solo una transizione economica o urbanistica: è una mutazione antropologica. Il deserto non è più solo sabbia e silenzio, ma uno spazio di possibilità, di contraddizioni, di sogni e algoritmi. E mentre il potere cerca di incanalare questa energia dentro il progetto Vision 2030, i giovani sauditi reinventano il significato di libertà, identità e futuro.
La rivoluzione digitale e il ruolo dei social
I social network sono diventati il principale strumento di espressione, aggregazione e mobilitazione per i giovani sauditi. TikTok, Instagram e Twitter non sono solo piattaforme di svago, ma spazi di libertà, dove si sperimentano linguaggi nuovi, si criticano le rigidità religiose e si costruiscono identità alternative.
Questa rivoluzione digitale ha avuto effetti tangibili:
Maggiore consapevolezza dei diritti individuali.
Crescita di movimenti artistici, musicali e culturali.
Pressione per riforme sociali e civili, anche se ancora limitate.
Tradizione e controllo: il clero islamico e la nuova governance
Per secoli, il clero wahhabita ha esercitato un controllo capillare sulla vita pubblica e privata. Tuttavia, negli ultimi anni, il suo potere è stato ridimensionato. Le mutawa, le polizie religiose, sono state depotenziate, e molte restrizioni sono state allentate. Ma il controllo non è scomparso: si è trasformato. Oggi, la sorveglianza passa anche attraverso algoritmi e intelligenza artificiale, integrati nelle strutture governative e nei sistemi di sicurezza.
Il deserto che cambia volto
Il reportage di Barbara Carfagna per "Speciale Tg1" mostra un Paese in piena metamorfosi: il deserto si riempie di grattacieli, centri commerciali, parchi tematici e città intelligenti. Il PIL di oltre 1100 miliardi di dollari viene investito per costruire un futuro che possa attrarre investitori, turisti e talenti.

"L'intelligenza artificiale non è il nemico dell'uomo, né il suo sostituto. È uno specchio che ci mostra chi siamo e chi potremmo diventare. Non farà peggio di noi, non farà meglio di noi: farà diversamente. E in questa differenza, se sapremo abitarla, troveremo una nuova forma di umanità".
Non tutti gli artisti cercano di arrestare il fluire del tempo: alcuni lo inseguono come fosse un animale selvatico, altri lo attraversano come un fiume in piena. Thomas Dhellemmes appartiene a questa seconda genealogia: la sua fotografia non è un gesto di fissazione, ma di movimento. Non immobilizza l'istante, lo mette in fuga. Non lo conserva, lo...
Ci sono artisti che non si limitano a fotografare il mondo, ma lo reinventano.
Arno Rafael Minkkinen, finno-americano nato a Helsinki nel 1945 e cresciuto negli Stati Uniti, appartiene a questa rara categoria. La sua opera, sviluppata in oltre cinque decenni, è una ricerca radicale e poetica che intreccia corpo e natura, autobiografia e mito,...





